Privacy fisica

Tutti pensano alla privacy come concetto astratto, di dati utilizzabili da non si sa bene chi, ma nessuno pensa alla privacy fisica, violabile dalla facilità di leggere cose nel telefono di chi ci è accanto sull’autobus (o davanti e di fianco, negli autobus extraurbani). Tanto più che ogni volta che si spinge un pulsante in quelle maledette tastiere, la lettera, il numero o il simbolo corrispondenti diventano per un attimo giganti.

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