bookmark_borderDelfini

Per motivi che non posso dire per non rovinare tutto, non posso sapere se questo video viola la “regola della non-linkabilità” su YouTube (più vecchio di 6 mesi e con più di 500.000 visite).

In ogni caso, mai come in questo caso vale il consiglio di vederlo fino alla fine, o quantomeno per un po’.

bookmark_borderFuochino

vancouver-fiamma

In Canada c’è qualche polemica per il fatto che il braciere olimpico sia circondato da reti, e troppo lontano dalla gente.

Probabilmente questa è stata l’accensione di fiamma olimpica più strana che abbia mai visto. Tanto per cominciare una parte del tripode non si è alzata, e dopo che è stata lo stesso accesa dentro lo stadio, chi ha seguito la diretta Rai ha sentito Franco Bragagna cercare di riprendere la linea perché lo speaker dell’impianto aveva annunciato che Wayne Gretzky sarebbe andato ad accendere quella di fuori.

Quando dopo un paio di minuti si sono ricollegati, però, questa scena non si è vista, ma a quanto sembra non è stata proprio trasmessa sul circuito delle televisioni mondiali. Secondo il primo degli articoli linkati sopra, Wayne Gretzky sarebbe semplicemente salito su un camion (!) per andare ad accendere il braciere esterno.

Foto: chilie

bookmark_borderFriendFeed e gli altri

(Post scritto prima dell’arrivo di Google Buzz)

Di fronte ad alcuni meccanismi di comunicazione ho come un blocco. Prendiamo Twitter, ad esempio: può essere divertente dire cosa si sta facendo, però a me piace stabilire dei criteri certi, e poi seguirli matematicamente. Ad esempio, se uno scrive che sta andando al cinema, poi deve scriverlo tutte, ma proprio tutte le volte che ci va, come un diario, o un blog. E non essendo questo possibile, salvo complicarsi davvero la vita appiccicati al computer o al cellulare, preferisco non dire niente. E questo vale anche per lasciare qualcosa di impersonale, come una semplice annotazione, o un link (per i link c’è Delicious).

Questo per dire che sono ovviamente registrato un po’ a tutto, ma ultimamente ho iniziato ad utilizzare FriendFeed, Facebook e Twitter dandogli in pasto quello che scrivo da varie parti. Anche qui, però, salvo FriendFeed che avevo già mezzo impostato anni fa, non ho mai approfondito troppo la questione, perché c’era (credevo) il limite di non poter importare un singolo autore (io) nei blog multiautore. Poi credevo che eventuali conversazioni si perdessero nelle pagine interne per sempre.

Invece, bastava approfondire un po’ la questione per scoprire che una serie di cose si possono fare, non forse nel modo perfettamente uguale a ciò che serve a me (che è un’altra cosa che mi blocca, simile al problema di sopra), ma si possono fare, bastava solo un po’ di curiosità. Ho avuto invece un atteggiamento da anziano, di dire “tanto poi” o “queste diavolerie”. Allora la morale può essere quella di non perdere mai lo spirito fanciullesco dell’esplorazione, ma non è così importante.

Detto questo, credo comunque che non scriverò mai una riga direttamente lì, un po’ per i motivi di cui sopra, un po’ perché esiste un altro tipo di blocco, che è quello architettonico-strutturale: perché questo social network e non quest’altro? Già solo l’idea che i blog vengano commentati un po’ sul blog e un po’ su FriendFeed e un po’ su altri posti mi spaesa (si può dire?), ad esempio. Comunque, a proposito di commenti, una annotazione ogni tanto a quello che scrivono gli altri ci può stare, così come la partecipazione a qualche gruppo (non perdete gli Storpionimi). Chiaramente, ho tirato un sospiro di sollievo quando ho scoperto che si possono escludere quei contenuti dal super-mega-feed generale.