Abito sempre qui da me

Per opposizione rispetto alla tristezza di stare qui in questo periodo, partiamo dalle buone notizie. Stavo per scrivere un post sulla rigidità dei francesi (e prima o poi comunque lo farò), in particolare rispetto al fatto che nei giorni scorsi sembrava impossibile tornare nella stessa stanza. E oggi nel caos delle centinaia di persone arrivate tutte insieme sembrava mettersi così.

Parentesi. Fanno arrivare tutti nello stesso giorno, e tutto il procedimento diventa una gigantesca fila per fare tutto. Se i nuovi arrivassero il giorno prima dei “ritornanti” già ci si sarebbe divisi di una metà, che poi così i nuovi farebbero la formazione in un giorno di minor caos, e sarebbero pronti a lavorare già dal sabato o dalla domenica, quando ci sono i guest pure appesi al soffitto.

Insomma, arrivo all’ultima tappa dei vari passaggi burocratici, la consegna delle chiavi. E avevo davanti una tizia con la quale avevo rifiutato un anno fa un contratto di sei mesi, più il tipo che mi disse ad Halloween che non avevo pulito bene la stanza, uno che si classificherebbe in buona posizione in un’ipotetica classifica dei più antipatici, sezione francesi, quindi serie A. Non mi hanno riconosciuto però (eeeh, i vantaggi di essere solo un numero).

Dico timidamente che mi avevano detto che eventualmente, una volta qui, avrei potuto chiedere una stanza in particolare, ma ormai era tardissimo e le possibilità bassissime. Inoltre nella fila prima, quella per pagare la stanza (ebbene sì, paghiamo la stanza) forse il numero era stato già assegnato. Ma, incredibilmente, il tipo mi chiede il numero, va dietro, torna con il sacco delle lenzuola e mi dà quella stanza.

Non ho idea di come sia successo, se forse Coinquilino (ora non c’è) sia riuscito in extremis a toccare le corde giuste. Qualcosa deve aver fatto, perché è strano che il sacco fosse già pronto lì. Ma se io, ormai ressegnato, non avessi neanche chiesto? Non bisogna mai rassegnarsi. Poi sono andato a fare la spesa, mangiando nel tragitto di ritorno solo un quarto dei biscotti comprati.

Domani inizio a lavorare alle 14,53, qualunque cosa questo significhi. Sono sicuro che nel parco non ci sarà niente che mi ricordi il Natale.

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