bookmark_borderLezione di sociologia

Per chi volesse capire come sono le persone, ma non avesse voglia di comprare costosi libri, consiglio di leggere tutte – ma proprio tutte – le 50 pagine di discussione nel forum di Parksmania sull’inciviltà dei guest di Rainbow MagicLand.

Che poi, anche tutto il fallimento organizzativo del primo anno è abbastanza indicativo di quella cosa tutta italiana che è l’incapacità di programmare in anticipo, invece che procedere per errori e aggiustamenti. E in un parco, dove tutto deve essere perfetto, non puoi permetterti di agire con il secondo criterio.

bookmark_borderLa vera magia

C’è una cosa molto interessante e piacevole legata al fatto che aprono un parco divertimenti vicino a una città in cui prima non c’era un parco, e che poi tu magari in quella città ci stai anche. Le cose in realtà sono tre, ma forse se ne possono trovare anche altre, e attengono a quella sensazione piacevole di quando vedi fare una cosa che ti piace e che hai già visto fare altrove a casa tua.

Ad esempio, quando c’è stata la cerimonia di apertura del Giochi del Mediterraneo a Pescara, è stata una cerimonia vera, sul modello di quelle olimpiche seppure in piccolo, quindi wow. Comunque, per farla breve, le tre cose sono:

  • le urla e le braccia alzate sulle montagne russe
  • i passeggini parcheggiati fuori alcune attrazioni
  • le mantelline per le attrazioni acquatiche

Ed è interessante notare anche come alla cerimonia inaugurale urlavano i numeri del conto alla rovescia come alle vere cerimonie, e così urlano e alzano le braccia sulle montagne russe come in tutti gli altri parchi del mondo, proprio nello stesso modo. Non so bene perché mi piaccia questa cosa. Forse perché pensi che se fanno una cosa che si fa anche altrove, proprio la stessa cosa, poi ne potranno seguire altre (tipo: essere gentili e parcheggiare bene?). O forse perché è solo il segno che il parco è un vero parco.

bookmark_borderI parchi tematici nell’era di Internet

Una lettura che mi sta prendendo molto in questi giorni è la pagina Facebook di Rainbow MagicLand. C’è dentro un po’ di tutto: critiche feroci, difese a oltranza di campanile e qualche commento più equilibrato qua e là. Per il momento la frase del secolo, che ci dice anche qualcosa in più sulla situazione da queste parti geografiche, è:

non so quanto convenga lavorare al parco..sai i livelli di stress che hanno i cast member che devono essere sempre gentili con tutti?

Per il resto, per seguire con meno rumore di fondo quello che succede attorno al parco ci sono i forum di Parksmania (siamo a 11 pagine solo sull’inciviltà degli ospiti) e di TheParks.

bookmark_borderDubbi della settimana

1) Referendum: come applicare la regola di non votare per chi mette manifesti abusivi, situazione a Roma un tantinello fuori controllo, ai referendum? Di base solo il “sì” fa propaganda, e quindi uno in teoria dovrebbe votare “no”, che però non la fa solo perché interessato al non raggiungimento del quorum. In ogni caso, il “sì” in questo caso è un concetto astratto, sono i partiti che ci hanno messo i manifesti sopra, e quindi votando “sì” non si favoriscono direttamente i mascalzoni. D’altra parte, bisogna capire se anche il comitato promotore abbia messo manifesti abusivi, e su tutto aleggia anche una certa perplessità personale verso l’istituto del referendum in sé. Insomma, questione intricata.

2) Rainbow MagicLand: hanno fatto l’inaugurazione all’italiana. Piano piano si sistemerà tutto, ovviamente, secondo il meccanismo dello “sbagliando s’impara”, cioè l’anti-programmazione che spesso si mischia all’altro principio che fa girare l’Italia, l’accoppiata “arroganza&ignoranza”. Niente di nuovo sotto al sole in realtà, ma il punto in questo caso è che fino all’ultimo non è stato detto che il parco non sarebbe stato tutto aperto, e questo francamente è imperdonabile. Insomma, quando sarà, andare o non andare?

bookmark_borderLuna parking

Le code attorno a Rainbow MagicLand nel giorno della pre-inaugurazione per la stampa e i “residenti dei comuni limitrofi”. In teoria un test a regimi ridotti, ma la sensazione è che la viabilità fosse già abbastanza saltata così. Poi tra un anno ci sarà la nuova stazione ferroviaria dedicata, e forse l’allargamento della strada, ma la raggiungibilità del parco sembra al momento una delle sfide più impegnative.

bookmark_borderCosa fare a Disneyland Paris

Non riesco a non farmi prendere dagli aspetti organizzativi legati a Disneyland, per cui ogni volta sul treno del ritorno mi metto a ipotizzare strategie e tabelle per riuscire a fare tutto. Questa è una un po’ banale legata a 1 giorno/1 parco (ma il secondo parco è consigliatissimo) e su un giorno di non grandissimo affollamento, con l’idea di fare tutte le attrazioni migliori senza particolari corse (e file). Magari ne seguiranno altre più strutturate per le altre possibilità (tipo 1 giorno/2 parchi):

10,00 – ingresso
10,00-10,30 – Main Street (anche Arcade laterali)
10,45 – Big Thunder Mountain (prendere FastPass)
10,50-11,10 – Phantom Manor
11,15-11,25 –  Big Thunder Mountain
11,30 – Indiana Jones (prendere FastPass)
11,35-12,10 – Pirati dei Caraibi
12,15 – Peter Pan (prendere FastPass)
12,25-12,45 – Indiana Jones
12,45-13,30 – giri per Adventureland
13,30-14,00 – pranzo (uno del gruppo va a prendere i FastPass per Space Mountain)
14,00-14,15 – riposo
14,15-14,30 – Peter Pan
14,30-15,30 – giri per Fantasyland (Biancaneve, Labirinto di Alice)
15,30 – Buzz Lightyear (prendere FastPass)
15,35-15,55 – Space Mountain
16,00-16,20 –  Buzz Lightyear
16,20-17,00 – giri per Discoveryland
17,00-17,15 – parata
17,20-17,40 – Star Tour
17,35-18,30 – giri vari e cose mancanti
18,30-19,00 – cena (Café Hyperion)
19,05-19,20 – “it’s a small world”
19,20-20,00 – giri vari e cose mancanti

Chiaramente tutto è subordinato alla circostanza eccezionale che tutti i FastPass (il successivo si può prendere solo quando inizia il precedente) diano come orario di ritorno l’orario che vogliamo noi, il che è improbabile. In ogni caso, se salta qualcosa non bisogna farsi prendere dal panico, perché a fine giornata, quando i mocciosetti se ne saranno andati, è possibile fare o ri-fare tutto praticamente senza file.