Cose che succedono qui

Il vero momento finale di questo contratto è stato l’arrivo di un gruppo di 800 (!) ragazzini messicani di un corso di lingue, tutti insieme nel pomeriggio dell’ultimo giorno. Nella visione lineare della vita che hanno i sudamericani, dovevano tutti comprare qualcosa appena arrivati, e tutti con 50 euro. Non c’erano più monete in circolazione nel raggio di 3 chilometri, ma alla fine inventandoci metodi creativi per calcolare resti, facendoli pagare insieme, facendo qualche minuscolo sconto o al contrario facendoli pagare di più non dando il resto, o ancora facendoli pagare con le carte di credito (che per inciso mi sembravano tutte uguali, forse qualche banca ha il monopolio sulle “carte giovani” in Messico) alla fine ce l’ho fatta, ed è stato un bel finale. Ho anche non venduto una birra a un tipo palesemente minorenne (aspettavo da tempo quel momento), applicando la legge (e comunque non avevo il resto).

Un altro bel momento finale, ed è una di quelle cose che succedono solo qui, è stato quando una famiglia gallese ha fatto la sorpresa alla figlia di essere a Disneyland, che è una cosa che si fa molto nel mondo anglosassone. La figlia pensava di andare chissà dove, e nel negozio dell’hotel le hanno detto “guarda dove siamo, domani andiamo a Disneyland!” (beh, forse potevano anche aspettare il giorno dopo). Allora io, che in quel momento ero davvero ambasciatore del parco e garante della sorpresa, le ho regalato una mappa, e ancora mi chiedo come sia riuscito a non piangere.

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