Cose nuove imparate in francese

Belle et le clochard è Lilli è il vagabondo (“tutte le ragazze si chiamano Belle”, cit.).

“Ciuccio” si dice tétine, ma ora scopro che il doudou è un’altra cosa, e allora potrei aver detto che non avevamo un doudou pensando che invece fosse un ciuccio.

Per il resto altre piccole cose, tipo sac à dos che è “zaino” (lett. “borsa sulla schiena”, ma la prima volta che qualcuno l’ha detto pensavo fosse un sac cadeau, cioè un’ipotetica borsa regalo) o gobelet (credo) che è “bicchiere di plastica”, più altre altre conferme, anche se mi sembra che in ogni negozio e in ogni periodo ci siano modi di dire diversi. Qui ad esempio si usava poco l’hop e il tac di abilità, che poi corrisponde all'”italiano” voila, che curiosamente lì praticamente non esiste.

Ho scoperto poi di questo monsieur-dame, che mi piace molto e può essere usato quando c’è ua coppia di interlocutori, anche se credo venga usato anche se c’è una persona sola.

Le abbreviazioni vanno sempre forte. Tra queste, oltre à tout [à l’heure] e bon app[etit] la novità di quest’anno è stata impecc[able].

Cose più culturali: i contatti fisici sono assolutamente banditi. Non esiste salutarsi dandoci due baci, né tra un uomo e una donna né figuriamoci tra due uomini, ma quello si fa in effetti solo in Italia. Al massimo ci si può dare la mano, nel senso proprio di stringersi la mano, senza sporgerla troppo rispetto al proprio corpo ed eventualmente dicendo [tu es] en forme? (“sei in forma?”). Questo comunque tra uomini, tra uomini e donne neanche quello, non ci si può toccare e basta.

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