La vita qui

A volte si è stanchissimi, lo avverti sopratutto quando si torna a casa. Ma proprio stanchi stanchi, da non poter fare più niente se non dormire. Bisogna però anche sapersi gestire e non passare davvero tutto il tempo a dormire, altrimenti si creano ulteriori disequilibri. Per me è da un lato facile perché devo fare anche altre cose, come scrivere sul blog, e quindi non mi lascio totalmente andare. Così come per il mangiare, anche lì si rischia di abbandonarsi ai peggiori istinti di patatine fritte, o addirittura di mangiare carne, cosa peraltro quasi difficile da evitare. Riesco abbastanza a trattenermi, ma fallisco miseramente sugli zuccheri.

Il fatto è che all’improvviso si viene proiettati in una vita completamente nuova, con ritmi e muscoli completamente diversi che si muovono rispetto al solito, e nuovi piccoli stress che serpeggiano e poi si pagano. Si apprezzano molto i giorni liberi, che sono tecnicamente vitali per recuperare la forma, in un senso molto più strettamente fisico di quanto si creda.

Partendo da questo, pensavo che in realtà una vita vera inizierebbe dalla terza settimana, seppure con la forte anomalia iniziale, da risolvere al più presto, di vivere a due metri da un’altra persona sconosciuta.

Basta poi che qualcuno dica che andrà al cinema la sera, una cosa da vita vera, e ti rendi conto di quanto la tua sia molto distante da esserlo. Vai al centro commerciale e sai che ci farai la spesa due o tre volte, vedi dei contratti telefonici e sai che non li farai, sai di dover fare alcune cose quella volta e poi mai più per quel giro, e così via per tante piccole cose, specie dopo che hai scollinato la prima settimana e devi davvero pianificare bene gli ultimi giri e le cose burocratiche della partenza. (Poi non vai neanche al cinema nello specifico, ma questo sempre per quelle altre cose da fare, che in effetti se non le dovessi fare a volte penso che già sarebbe molto diverso, oltre a non capire che non le deve fare come possa lamentarsi della sanchezza)

Si è anche molto soli, perché con nessuno riesci a stringere particolari rapporti visto che tra turni, pause e negozi diversi finisci davvero per non incontrarti mai, e figuriamoci poi per far coincidere questi orari con cose da fare all’esterno. Figuriamoci poi addirittura, tu meteora, frequentare una ragazza che sta qui da tempo. Insomma, va preso per quello che è. Annusi un po’ la situazione, hai un’idea di come potrebbe essere, ma poi bisogna rimanere con l’idea di non disfare del tutto la valigia.

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