I want to ride my bicycle

Appena metti il naso fuori dalla Zona 1 (che già che c’erano potevano chiamare con un nome) ti rendi conto d quanto sia grande questa città, ma giusto un po’, perché più aumenta geograficamente la conoscenza e più aumenta l’ignoranza, perché confini via via con nuovi posti che non conosci.

Diciamo che la misura d’uomo esiste, è quasi un’unità di misura di tempo e di spazio. Coincide a gradi linee con l’idea di poter camminare per 30 minuti (per me 45). Dopo, servono strumenti artificiali per poter raggiungere i posti, che è la cosa tipica delle grandi città: avere posti lontani, e il bello sarebbe poterne fruire. Quindi metropolitane, tram, autobus, come condizione necessaria anche solo per essere considerate tali.

Più che altro, si nota che anche le altre zone sono rette secondo quegli ulteriori princìpi di organizzazione e regole che dovrebbero governare le grandi città. Eh già, perché i due meccanismi che regolano invece l’Italia, ovverosia ignoranza e arroganza, il tutto condito dalla metodologia del “vediamo dopo” (che è comunque figlia di questi due concetti), mal si adattano ai grandi spazi.

E quindi trovi lo stesso parco tenuto bene, lo stesso autobus bello che passa (poi magari non passa, ma il principio ragionevole è che passi, e se passa in tempo più del 95% delle volte si crea una inconscia presunzione di passaggio che ti consente di stare ragionevolmente tranquillo). Puoi vivere la vita al 100% (cosa forse anche noiosa, l’ideale sarebbe al 95%), ma non all’80% come siamo condannati a fare noi in Italia (specie nelle presunte grandi città), con l’aggravante del semi-sequestro di persona per la questione dei trasporti, e del completo sequestro di persona per le persone con disabilità, che invece la vivono al 20%.

Le biciclette. Vedi fiumi di ciclisti, che quasi sono le macchine a dover stare attente. Qualcuno a un certo punto è riuscito a decidere che sì, si poteva pedalare a Londra. Evidentemente, in un calcolo collettivo di costi e opportunità sanno che possono riportare a casa la pelle.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *