Calma olimpica

Non è a prima vista chiaro cosa stia succedendo al Parco Olimpico di Londra. C’è tutta un’aria di rinnovamento, che in alcuni casi sembrano cantieri nuovi, ma invece pare di no, è proprio che stanno rimettendo mano un po’ su tutto. Uno tende a fidarsi degli inglesi e dei loro lavori pubblici, e quindi è probabile che sia giusto così, semplicemente bisogna rimodulare il posto da evento concentrato in 17 giorni a luogo più stabile, nel 2014.

Però, certo, può essere un po’ deludente non riuscire neanche ad avvicinarsi più di tanto allo Stadio Olimpico, non poter salire sulla torre né entrare in nessun altro impianto, salvo una scatoletta dove credo facessero il tennis tavolo.

Il posto comunque merita sicuramente una visita, almeno secondo me, anche perché unisce la mia passione per le Olimpiadi e curiosità per i centri commerciali. Lì accanto ce n’è uno che effettivamente ci si deve passare quasi obbligatoriamente per andare ai “campi”. È uno delle decine di “centro commerciale più grande d’Europa” che aprono settimanalmente in Europa, con la differenza che in questo caso è possibile che lo sia davvero. Qui tutto funziona a pieno ritmo, anche qualcosa in più.

La cosa divertente (che in realtà si inserisce in un discorso più ampio di dove è tutto questo posto, cioè in un quartiere pre-esistente anche abbastanza vicino e tutto attorno alla zona olimpica, che è appunto talmente grande da confinare necessariamente con altre cose) è che c’è un altro centro commerciale, evidentemente pre-esistente ma più poverino dello scintillante nuovo olimpico. Qui ci sono anche delle bancarelle di fiori in mezzo ai corridoi, e i vestiti a 5£.

Però non è che tutti vanno nell’altro, anzi per il teorema del Parc Astérix sfrutta l’indotto di una cosa iper-galattica che ti apre accanto.

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