Dotto’

Ho un rapporto forse esagerato con chi vende le cose. Per evitare di giustificare il fatto di non andare più da lui, evito di diventare cliente di chiunque. Vale per gli alimentari ma anche per altro, anche se in realtà non ricordo quale sia l’ultima cosa non alimentare comprata (se non consideriamo i regali e consideriamo il barbiere “servizi”).

Più che altro mi stupisce la facilità con cui si diventa clienti. Vai due o tre volte in un posto, e se ci passi davanti già ti salutano, anche con la mano. Come fa a ricordarsi? Allora tendo a pensare che abbia sviluppato una qualche abilità nel riconoscere le persone, e quindi il suo saluto non sia del tutto sincero, ma voglia instaurare un legame basato sul senso di colpa, riuscendoci abbastanza bene.

In effetti nella mia mini-esperienza di questo tipo mi sembrava anche a me di ricordarmi bene alcune persone, ma solo perché avevano degli occhiali strani, o un naso grande (forse allora ho anche io un naso grande?).

Comunque sono convinto che sappiano anche molto altro di me, specie quando passi davanti ai bar o alle pizzerie, perché nella maggiore attività che si fa in quei posti, cioè parlare, basta poco per incrociare i dati e avere tutte le informazioni che servono. Però a questo punto anche non andare da loro sviluppa una forma di rapporto continuativo che hai con loro, perché ti vedono passare, e sei sempre nel loro database, ma alla voce non-cliente, o non-cliente per paura di diventare cliente.

Quindi tanto vale andarci ogni tanto in questi posti, sempre che ovviamente superino la soglia di emettere scontrini ed essere un minimo gentili, e facendo opportune tabelle per determinare i tassi di intervallo (che è poi la parte divertente). Se però poi passi con il cartone della pizza di un altro di fronte a un’altra pizzeria con la quale hai un rapporto visivo allora questo è male.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *