Eccomi di nuovo in giro per Girona, ma per pochissimo tempo, complice un autobus da prendere e uno zaino un po’ pesante. In realtà mai nessuno passa molto tempo a Girona, tutti transitano da qui perché ci arriva la-Ryanair e poi se ne vanno, forse anche i suoi abitanti. Meriterebbe però più attenzione.
Tra le cose che non diventeranno mai turistiche ho quindi giusto scoperto un palazzo con dei bassorilievi sulle colonne tra una porta/vetrina e l’altra, ma pur sempre un palazzone. Il bello è che alcuni di questi bassorilievi hanno temi moderni, e il contrasto tra una forma espressiva antica e il suo messaggio moderno è sempre interessante. Perché? Non lo so.
Non ho poi mai capito se si debba chiamare Girona, con la “G” forte, o con quel budino alla crema impronunciabile di “g” che dicono qui. Oppure c’è anche la versione “Gerona”, con anche qui la questione delle “g”. Sicuramente è una di quelle cose che in un modo è spagnolo, nell’altro catalano. Secondo me i catalani si sono presi la “g” forte, e anche tutta la versione Girona, mentre Gerona è il vecchio nome spagnolo. Temo di chiederlo per non sentirmi raccontate qualche banale racconto storico di quelli che “poi sono arrivati gli arabi”.