Album fotografico minimo

Buone idee. I due erano agganciati tra loro, una cantava e uno suonava.

Quel discorso dell’ibrido tra “di strada” e teatro “vero”.

Facile. Il momento di maggiore emozione “mo cade”.

La chiesa con il minor respiro di fronte a sé della storia.

Buona idea. Libri sotto mattonelle sotto-vetro.

Una città che promuove la candidatura olimpica di un’altra, forse per il legame dell’essere state entrambe capitali.

La fanfara che non suonava, ma faceva varie gag.

Teatro semi-statico di deriva simbolistico-esistenziale in cui ascoltavi questi tipi dentro delle palle. Però mi aspettavo che ci fossero scenette dentro, non solo la testa.

Un clown cileno che sa totalmente il fatto suo.

Un raro momento senza nessuno il plaza Mayor (l’alba). E pure qualcuno c’era.

Questo è un intercity in Spagna. Anche dentro era lievemente diverso da quelli italiani.

L’ex Arena de toros di Barcellona, ora centro commerciale, punto panoramico sul tetto, palestra e cinema multisala.

La pasticceria del mio amico a Barcellona, dove tendono a risucchiarmi per dargli una mano senza permettermi di visitare la città (ma non avrei comunque tempo).

Una piazza dove c’è scritto l’anno con il punto (ma dall’altro lato no).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *