Cose nuove imparate in francese

Bacchetta magica si dice baguette magique/lumineux. Uno si ricorda sempre le cose negative che gli capitano, di più, però in questo caso mi ricordo la cosa positiva, cioè averlo scoperto il primo giorno. Ora, mettiamo che qualcuno me l’avesse chiesto prima di scoprirlo: salve, vorrei una baguette.

significa anche qua. Quindi [nome del bambino] vien là non configura il reato di abbandono di minore. Ogni tanto immagino dialoghi surreali: tizia è ? Sì, è . Me la puoi chiamare? No, dicevo che è . Sai se torna ? No, però ora eccola . Ti cerca caio, è . Sul loro impero non tramonta mai il sole.

Robin des Bois è Robin Hood.

Salvadanaio si dice tirelire (?!).

Hop: questa è un po’ la grande novità di quest’anno, anche se probabilmente esisteva anche prima. È una specie di onomatopea in senso stretto, o gesto-pea, perché identifica un movimento di volta in volta diverso ma caratterizzato da una micro-abilità risolutiva. Se si potesse scrivere, avrebbe due “a” piccolissime prima e dopo la “o”, aperta. Se hai le mani occupate dal contenitore del registratore di cassa e uno ti ci mette un coperchio sopra, giusto per fare un esempio a caso, o hai vassoio e uno ti prende un cucchiaino e lo mette dentro la tazzina del caffè, allora si usa questo hop. Meno ad esempio se uno ti tiene una porta aperta per farti passare.

Per farla breve, viene detto al posto di quando ci si aspetterebbe di dire voilà (che a stretto giro dovrebbe peraltro significare guarda là, o guarda qua, cfr. sopra), che comunque pure si usa, e ci mancherebbe.

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