Acqua sul fuoco

Ieri ho chiamato i pompieri. In pratica usciva un po’ di fumo da un cestino dei rifiuti, poco lontano dal negozio, mi ha avvisato un’altra cast member di passaggio. Poteva anche benissimo essere un diversivo di una banda di ladri per distrarmi e rubare (ancora più) roba, quindi non ho abbandonato la mia posizione.

Temevo poi che una volta sul posto i pompieri non trovassero niente, e un omaccione mi facesse un qualche rimprovero in dialetto del tipo che non bisogna chiamare per quei casi, bisogna attivare la procedura verde-c-476-bis-comma-7 o chissà che altro. Invece il fumo effettivamente usciva, anche altri guest sono entrati per avvisarmi, ed era bello rassicurarli dicendo che avevo già avvisato i pompieri. Tutto a posto, monsieur.

La verità è che mi piace di più fare queste cose qua: dare indicazioni e spiegazioni, far vedere sulla mappa dove sono e devono andare, quando sono gli spettacoli, consigliare cose limitrofe e piccole astuzie. In questo, molto modestamente, sento di potermela giocare con i migliori; sul far comprare un magnete in più sennò il vostro frigo si sente solo onestamente no.

I pompieri dopo poco sono arrivati (a piedi, in due, sic), hanno preso l’estintore e hanno fatto quello che dovevano fare. Poi mi hanno detto che avrebbero riportato l’estintore dopo poco, con un micro-occhiolino di ringraziamento professionale. Qui siamo oltre le indicazioni di dov’è il ristorante tal dei tali o la toilette: ho alterato in senso positivo lo scorrere degli eventi, salvando potenzialmente vite umane e con interazione telefonica diretta a livello quasi avanzato con professionisti del settore. Ogni tanto mi andavo a rivedere il piccolo laghetto d’acqua che avevano lasciato attorno al cestino. Di gran lunga la miglior cosa successa finora.

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