Prolongation

Sempre bello arrivare a Parigi, la città che prende il nome da Disneyland Paris. Superato il collo di bottiglia delle procedure iniziali, forse appena più rapide perché questa volta sono arrivato più tardi, senza quindi la calca iniziale (anche noto come Teorema dei Musei Vaticani, o di Big Thunder Mountain), eccomi quindi qui di nuovo a dare il mio contributo per cercare di cambiare di un milionesimo il carattere delle persone.

Residenze quelle belle, e per una clamorosa coincidenza lo stesso coinquilino dell’anno scorso, quindi con tutta una serie di procedure iniziali già oliate, e nuovi discorsi sul parco – con lui che è esperto – da fare.

Dopo vado sul posto per scoprire il mio orario del giorno dopo, che poi sarebbe oggi. Avrei potuto telefonare per scoprirlo, solo che la giornata era ancora lunga, le tariffe alte, la vita breve, ieri era il compleanno del parco e soprattutto ho un abbonamento appena rinnovato, con quindi sei mesi in più gratis (contiene informazione pubblicitaria), da sfruttare.

Non avevo neanche capito bene quale fosse, il posto, perché qui si ragiona a “complex”, cioè più negozietti raggrupati tra loro. In realtà c’erano state informazioni diverse che comunque riconducevano a quel complex (poi ci torneremo), e lì vado, per prendere contatto e scoprire che oggi sarei stato libero (dura la vita).

Per arrivare, e per non dare 2 euro all’autobus per protesta (una vecchia storia: ci rimborsano in parte gli abbonamenti settimanali, ma la settimana non è ancora partita), mi prendo pioggia e grandine che quando arrivo qualcuno avrebbe potuto chiedermi: “ehi, hanno messo un’attrazione acquatica?” “ehi, no, non ci saranno mai attrazioni acquatiche perché hanno preferito fare un parco qui piuttosto che in Spagna, più raggiungibile da londinesi, olandesi e tedeschi, e per non so che accidenti di ragioni legate all’IVA, quindi questa è pioggia”.

La verità è che nonostante tutto volevo anche vedere se ieri, solo ieri, avrebbero concluso Dreams! con la scritta “21” e non “20”. E invece no. Solo per un giorno, e solo per lo spettacolo, perché per il resto è tutto ancora “20”, dato che ufficialmente ora e fino alla fine dell’estate siamo nel ventesimo aniversario “prolongation”.

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