Marchons, marchons

Dando per buono che tutti gli abitanti di Serris lavorino qui, o al massimo a Val d’Europe, credo di essere l’unico che ci va a piedi. Perlomeno, non ho mai incontrato nessun altro nei 45 minuti di tragitto. Che poi è una specie di protesta per non pagare l’autobus, che di minuti peraltro ce ne mette 30: visto che viene rimborsato (quasi in toto) solo l’abbonamento settimanale, ormai dal sabato non conviene più. In ogni caso, a metà del percorso maledico sempre questa scelta.

Nel parco per fortuna non c’è nulla che ricordi il Natale, come si può vedere dalle foto qui in basso. Comunque le musichette sono abbastanza tristi.

Tornare nello stesso posto di lavoro è notevole, ci sono tutta una serie di meccanismi oliati e il calore dell’essere rivisti, anche se fa capolino abbastanza l’elemento noia. Tempo per girare nel parco oggi zero totale, anche se ho intravisto una casupolina nuova nella piazza di fronte al Castello. Chiedere a qualcuno cosa sia è inutile, indagherò personalmente.

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