Basta un poco di zucchero

[singlepic id=93 w=240 h=180 float=left]Questa doppia vita da lavoratore nei parchi e appassionato di parchi mi sta uccidendo. Ogni volta mi dico: dopo il lavoro starò solo mezz’ora, tanto si sa che in questo periodo ci sono le file. Invece poi un tentativo qui, uno lì, un saluto alle tipe che mi piacciono sparpagliate per i due parchi, e se ne va mezzo pomeriggio. Mi devo fare forza e aspettare quando tutto questo sarà finito. Sarà anche finito il mio pass, materialmente tagliato in due pare, ma entrerò con l’abbonamento.

A proposito di saluti, mi capita spesso di entrare nei negozi, prima bellamente ignorati, e devo dire che anche lì c’è tutto un mondo di tematizzazioni e particolari da notare. Oggi poi volevo andare alla fine della parata e predere l’autobus con i personaggi, per provare eventualmente a interagire con qualcuno, ma ho calcolato male i tempi e gli ingorghi umani pazzeschi a Fantasiland in orario di parata, e quindi niente.

Comunque, si diceva della gentilezza. Una cosa che ho imparato, tra le tante altre, è che gentilezza chiama gentilezza, ma più o meno si sapeva.

Oltre a questo, lato cast member mi chiedo come facciano i miei colleghi a restare sempre gentili dopo mesi o anni di lavoro. Mi immagino il caso italiano del negozio che va degradando e dove entri quasi sentendoti in colpa. Sono gentili perché all’estero sono più gentili e basta, oppure all’estero sono solo più organizzati e hanno previsto controlli più efficaci sul lavoro? Quindi sono un po’ meno gentili di come sarebbero senza controlli? Forse, però in fondo essere gentili è divertente, e gentilezza chiama gentilezza in un circolo virtuoso che forse vale anche su se stessi. La mattina è un dramma uscire dall’edificio dove ci si cambia, perché tutti vogliono far passare prima gli altri. No, non siamo a quei livelli.

Certo, anche i controlli hanno un loro ruolo, magari di spinta iniziale. A Parigi (quella città che si sta sviluppando a ovest di Disneyland) parcheggerebbero di più sui marciapiedi se non ci fosse paletti ovunque? Forse sì, o forse un po’ meno, perché a forza di paletti qualcosa in qualcuno può essere cambiato. Comunque, so che sto tagliando con l’accetta interi settori della sociologia e della psicologia.

Attrazioni fatte: Indiana Jones; Captain EO, che non avevo mai fatto ed è notevole se pensato nei suoi tempi, ma ora ha più che altro un fascino retrò.

[singlepic id=96 w=240 h=180 float=right]La chicca del giorno: a Town Square c’è un’insegna sul primo piano di un palazzo che parla di una scuola di dentisti. Avvicinandosi, si sentono le urla di un malcapitato e sferragliare di strumenti.

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