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Mi trovo per puro caso a Barcellona durante la visita del Papa. Ovviamente, sono andato a curiosare: sia le proteste contro, che l’evento in sé della visita.

Per quanto riguarda le prime, mi ha colpito molto la forza di alcuni slogan, che come si suol dire gliele cantavano senza nessun tipo di riserva o timore reverenziale. O senza la paura che la polizia, più che discreta (anche se qui pare sia intervenuto il Mossos d’Esquadra), potesse intervenire per il solo fatto che fossero volgari. C’era peraltro anche la sensazione che i protestanti (brutto termine) non avrebbero mai e poi mai sconfinato al di là della propria zona, né tirato alcunché.

Caso nel caso, sono capitato anche all’uscita di scena del Papa, quella proprio Cattedrale-aeroporto, senza papamobile. Lì pure c’era una protesta, ma molto più sgangherata e improvvisata. Qui addirittura mischiatissima con la gente che invece applaudiva e urlava qualsiasi tonaca che saliva sulle auto blu. Botta e risposta abbastanza cretini di “Papa sì” e “Papa no” da un lato e dall’altro, ma il tutto aveva una dimensione quasi ironica, non di “scontro”. Addirittura, si formavano dei mini-capannelli di discussione.

Sula visita, quantità surreale di poliziotti in strada, nel percorso della papamobile ce n’era davvero uno ogni 4 metri. La Sagrada Familia è poi un posto buffo per questo genere di cose (e anche buffo e basta), perché non ha un grande piazzale davanti, e chi voleva assistere se ne stava disciplinato a vedere un maxischermo su delle sedie nelle viuzze laterali.

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